Gli atti notarili sono validi all’estero?

In linea di massima, la risposta è: no; gli atti pubblici redatti in Italia hanno valore solo nel nostro paese.

Ma, in un mondo sempre più “internazionale”, è sempre più facile che i nostri atti siano destinati all’estero, quindi la questione è di rilevante importanza.

La loro validità, dipende dalle convenzioni internazionali, attraverso delle procedure specifiche.

Innanzi tutto il documento va tradotto nella lingua ufficiale delle Stato a cui è destinato. La traduzione deve essere “asseverata”: il traduttore rende una dichiarazione in cui giura di avere tradotto fedelmente l’atto originale. Si fa al Tribunale, da un Giudice di Pace o da un Notaio (a seconda dei casi), dove viene redatto e sottoscritto un verbale che,  a sua volta viene allegato all’originale e alla versione tradotta. Nei paesi dell’Unione Europea, il Canada e gli Stati Uniti, è sufficiente la certificazione di un traduttore iscritto come CTU al Tribunale competente per territorio.

Dopodichè, l’atto deve ricevere l’Apostilla. Si tratta di una certificazione che attesta l’identità del notaio e la veridicità delle firme apposte. Nel caso di atti notarili viene rilasciata dalla Procura della Repubblica del Tribunale competente nel territorio dove il documento è stato redatto. È valida in 105 dei paesi che hanno sottoscritto la Convenzione dell’Aja del 1961.

Per gli Stati che non partecipano alla Convenzione dell’Aja, occorre invece la Legalizzazione, una procedura operata dalla Procura (in caso di atti notarili) attraverso l’autenticazione della firma depositata del pubblico ufficiale. Tale procedura è diversa a seconda degli accordi bilaterali con le nazioni riceventi. In Canada, per esempio, i documenti devo essere certificati 2 volte: dal Ministero Canadese degli Affari Esteri e dal consolato dello Stato estero.

Dove non ci sono accordi o convenzioni (es. corea del Nord), gli atti non sono comunque validi.

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